The obsessive-compulsive search for youth at all costs. Adhering to the standards of market demands like a satin bathing suit. Fighting a battle against time that is lost from the start and that devours the opponent from the inside. The substance is a pact with the devil, a spell that does not allow exceptions, an elixir that becomes poison and the princess becomes a witch and then a monster. If the definition of an identity passes only through the surface of a body, of what appears and not of what it is, with the falling of the leaves, in the autumn of one's life, there will be nothing left but dry and empty branches, incapable of generating other life in new forms. Then metamorphosis is an involution of the species that uses the potential of human intelligence in a self-destructive direction and with nefarious effects. Hating oneself and one's own reflected image is the first step towards eternal damnation. In this way, a vicious circle of addictions is triggered by the stupefying effects of the projection of a mind too focused on pleasing (others) rather than liking itself.
Being enough for yourself, making peace with age and time, celebrating every single new wrinkle on your face as the trophy of a new conquest, grooves like musical tracks on a vinyl that plays unique harmonies, palimpsests of writing on the same sheet that tell of a full life. If the eyes are the mirror of the soul - so much so that they are the only part of the body that never ages and never changes - then we should learn to look in the mirror to look inside and not outside. Reflecting ourselves to reflect. And discovering that it is what is inside that makes the difference, that is the true substance.
The Substance is a powerful physical film, harsh and naked like bodies. The direction uses bodies, details, close-ups to tell the mind and the obsessions, nightmares, psychoses and does so with actresses whose bodies and eyes speak and reveal dark, unexplored and dangerous meanders of personalities. And if we talk about evolution-involution, the homages to Kubrick in the shots and musical choices do not go unnoticed. And if we talk about human imperfections then Shakespeare also peeps out.
A film of absolute substance, precisely. Very powerful. One of the best performances by Demi Moore whose choice is not casual and finds references in the character.
ITA
La ricerca ossessivo-compulsiva della giovinezza a tutti i costi. Aderire agli standard delle richieste di mercato come a un costume da bagno satinato. Combattere con il tempo una battaglia persa in partenza e che divora l'avversario dall'interno. La sostanza è un patto col diavolo, un incantesimo che non ammette eccezioni, un elisir che diventa veleno e la principessa diventa strega e poi mostro. Se la definizione di un'identità passa solo attraverso la superficie di un corpo, di quello che appare e non di quello che è, con il cadere delle foglie, nell'autunno della propria vita, non resteranno che rami secchi e vuoti, incapaci di generare altra vita in nuove forme. Allora la metamorfosi è un'involuzione della specie che usa il potenziale dell'intelligenza umana in direzione autodistruttiva e con effetti nefasti. Odiare se stessi e la propria immagine riflessa è il primo passo verso una dannazione eterna. Si innesca in tal modo un circolo vizioso di dipendenze dagli effetti stupefacenti della proiezione di una mente troppo concentrata sul piacere (agli altri) anziché piacersi.
Bastarsi, fare pace con l'età e con il tempo, celebrare ogni singola nuova ruga sul volto come il trofeo di una nuova conquista, solchi come di tracce musicali su un vinile che suona armonie uniche, palinsesti di scrittura sullo stesso foglio che raccontano di una vita piena. Se gli occhi sono lo specchio dell'anima - tant'è vero che sono l'unica parte del corpo che non invecchia e non cambia mai - allora bisognerebbe imparare a guardarsi allo specchio per guardarsi dentro e non fuori. Riflettersi per riflettere. E scoprire che di quel corpo è ciò che sta dentro che fa la differenza, è quella la vera sostanza.
The Substance è un film fisico potente, aspro e nudo come i corpi. La regia utilizza appunto i corpi, i dettagli, i piani stretti per raccontare la mente e le manie, gli incubi, le psicosi e lo fa con attrici i cui corpi e gli occhi parlano e svelano meandri oscuri, inesplorati e pericolosi delle personalità. E se di evoluzione-involuzione si parla, non passano inosservati gli omaggi a Kubrick nelle inquadrature e nelle scelte musicali. E se di umane imperfezioni si parla allora anche Shakespeare fa capolino.
Film assolutamente di sostanza, appunto.Potentissimo. Una delle migliori interpretazioni di Demi Moore la cui scelta non è casuale e trova rimandi nel personaggio.